Federcanapa insieme a CIA e Confagricoltura ha consegnato al Ministro della Salute una documento congiunto “Nota sulla Canapa Industriale – T.U. Stupefacenti e L. 242/2016” per sottolineare come a fronte delle elevate potenzialità agronomiche ed ambientali della Cannabis Sativa L., e l’espansione di nuovi mercati legati alla bioeconomia, a fine 2019, risultano destinate a tale coltivazione, solo poche migliaia di ettari.
Nonostante infatti, ai sensi della Legge 242/2016, sia prevista la libera coltivazione di canapa delle varietà presenti nel Catalogo UE delle specie di piante agricole di cui è ammessa la coltivazione (ai sensi dell’articolo 17 della direttiva 2002/53/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002), caratterizzate da un tenore di THC inferiore allo 0,2% e che tali varietà, come espressamente indicato dalla L. 242/16, non rientrino nell’ambito di applicazione del DPR 309/90 (TU in materia di stupefacenti), ad oggi, il settore stenta a crescere e questo vale sicuramente per la destinazione ad usi alimentari e cosmetici (espressamente previsti all’articolo 2 della L. 242/16).
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Nota sulla Canapa Industriale al Ministero della Salute