Riportiamo la lettera inviata il 07.12.2017 all’attenzione del Ministro della Salute, e per conoscenza al Direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, ed al Dirigente Ufficio centrale Stupefacenti, relativa al recente bando pubblicato dell’Agenzia industrie della Difesa, per l’acquisto sul mercato di 100 kg di Cannabis medicinale.
Gent. Ministro,
Federcanapa opera dal 2016 col principale obiettivo di promuovere e supportare tutte le attività che riguardano la canapa coltivata sul territorio nazionale, purché ammesse dalla legge.
Nel 2015 è stato avviato il biennio di sperimentazione sulla Cannabis medicinale e ciò ha indotto numerosi operatori, non solo del settore agricolo, a valutare l’opportunità di poter coltivarla nella propria azienda. Federcanapa si è sempre limitata a confermare che solo a seguito di autorizzazione ministeriale sarebbe stato possibile coltivare la Cannabis a uso medico.
In questi giorni è stato pubblicato un bando, da parte dell’Agenzia industrie della Difesa, per l’acquisto sul mercato di 100 kg di Cannabis medicinale. A quanto risulta a questa Federazione, nessuno tranne lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ha l’autorizzazione a coltivare la Cannabis medica in Italia e di conseguenza nessuno al momento in Italia è nelle condizioni di partecipare al bando in questione. Pertanto a tutte le aziende agricole o agli imprenditori italiani dei vari settori viene negata l’opportunità di sviluppare conoscenze, competenze e attività su questo settore. Ed è anche discutibile è una spesa pubblica di quasi 600.000 euro per finanziare aziende estere che in tal modo avranno ancora più vantaggi rispetto a chi in Italia sarebbe già disposto ad avviare questa attività, che sarà sempre più necessaria per la vita di numerose persone affette da gravi patologie di vario genere.
Troviamo quindi inopportuno, e in qualche modo lesivo degli interessi nazionali, continuare a negare la possibilità dell’avvio e sviluppo di attività che, se ben regolate e controllate, possono rappresentare una significativa opportunità economica per diverse imprese del nostro Paese, a partire dalle aziende agricole.
Dal momento che la decisione di concedere autorizzazioni alla coltivazione di Cannabis a uso terapeutico, in base al DPR 309/90 art.17, spetta unicamente al suo Ministero, Le chiediamo se non ritiene opportuno ampliare quanto prima tali autorizzazioni, possibilmente coinvolgendo territori di diverse regioni, in modo da consentire una circolazione di conoscenze e di risorse in diversi contesti italiani.
Certi della Sua attenzione, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti
Beppe Croce
Presidente di Federcanapa
Rachele Invernizzi
Vicepresidente di Federcanapa
Pubblichiamo la risposta del Ministeto Della Salute da parte della DGDMF del 18-12-2017 (dowload file .pdf)
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In risposta alla lettera del 18-12-2017.
Come FEDERCANAPA In realtà sappiamo bene che non si tratta di coltivazione tradizionale in campo. Ma chiedevamo, e chiediamo, perché non allargare le autorizzazioni ad altri enti, o anche ad aziende agricole e florovivaistiche che potrebbero fare coltivazioni indoor, rispettando i criteri di legge. Facciamo presente inoltre che il bando del Ministero della Difesa non richiede solo infiorescenze secche a elevato contenuto di THC, ma anche infiorescenze secche a elevato contenuto di CBD. E c’è bisogno di produttori esteri?