“Tutti i canapa shop e i coffee shop che hanno aperto come funghi in un caso su due in caso di controlli si rivelano centro dello spaccio” Matteo Salvini
Un Ministro, soprattutto se preposto agli Interni e quindi all’ordine pubblico, dovrebbe fare dichiarazioni circostanziate e non agitare sospetti a capocchia come un blogger rancoroso.
Su quali basi, Ministro Salvini, fonda la sua dichiarazione che un negozio su due è luogo di spaccio?
Ha letto le sentenze dei tribunali in merito ai sequestri dei negozi di cannabis light, che in grandissima maggioranza hanno dato ragione ai negozianti, riconoscendo che i loro prodotti non avevano nulla a che fare con la droga?
Si rende conto, Ministro Salvini, che una simile calunnia criminalizza un intero settore produttivo, un settore che al contrario può arrecare un duplice grande beneficio al nostro Paese?
Primo, ridurre lo spaccio di droga, quella vera, che avviene quotidianamente e in tranquillità davanti alle nostre scuole e ai locali frequentati dai nostri ragazzi.
Secondo, promuovere una nuova e fiorente attività agricola e industriale, come testimoniano le decine di imprese canadesi e americane che oggi vogliono investire in Italia, ma chiedono maggiore chiarezza normativa dal suo Governo.