Pubblichiamo qui di seguito la lettera di un produttore delle Marche, Matteo Venturini, fondatore dell’associazione Canapa delle Marche che raduna 150 associati.
Matteo è un bravo agricoltore che da anni coltiva e sperimenta diverse varietà di canapa su diverse parcelle per ottenere i risultati migliori, Matteo fa prodotti derivati dal seme, perfettamente legittimi in tutta Europa, Italia compresa.
Un intreccio di insipienza e accanimento ideologico di questori, forze di polizia e ASL, alimentato a suo tempo dai tweet farneticanti di un ex ministro degli Interni e da una sentenza “oscura” della Cassazione, ha portato Matteo alla decisione di chiudere l’attività.
Nessun magistrato però si accanisce contro un Ministero che si ostina a trasgredire una legge della Repubblica Italiana che gli imponeva di varare entro luglio 2017 un decreto sul THC negli alimenti. Nessun magistrato chiede conto a un altro Ministero di come siano state impiegate le risorse che da tre anni doveva destinare per legge al settore della canapa industriale.
E la Regione Marche, che pure ha varato una legge a sostegno della canapa, cosa intende fare in difesa dei suoi agricoltori, oltre ai controlli della Asur su quante parti per milione contiene la farina di canapa di Venturini?
A Canapa delle Marche e a Matteo Venturini va tutto il nostro impegno perché possano riaprire e proseguire la loro attività.
Scrivo per informare che abbiamo deciso di chiudere l’attività di trasformazione alimentare dei derivati della Canapa.
Invito i destinatari e gli interessati, che leggono per conoscenza, a riflettere sulle cause che ci hanno portato a questa decisione.
PREMESSO CHE:
– questa mail fa seguito ad altre riportate sotto e che sono parte integrante di questa comunicazione.
– la crescita della nostra attività e le prospettive fino al 2018, erano in forte sviluppo. In pochi anni siamo riusciti a decuplicare il volume di affari di una piccola azienda agricola proprietaria di soli 12 ettari di terra. Abbiamo ottenuto importanti riconoscimenti e premi per i nostri prodotti. Canapa delle Marche ha vinto il concorso miglior olio di Canapa per due anni consecutivi.
Nel 2018 abbiamo assunto 14 ragazzi stagionali e 2 annuali. Nel 2019 le previsioni sarebbero state quelle di raggiunge 350.000€ di fatturato grazie a contratti stipulati con broker della GDO per la produzione di Tisana di Canapa.
– 4 anni fa, abbiamo fondato una associazione per sostenere gli agricoltori che decidevano di coltivare Canapa. 150 associati, tutti coinvolti nella realizzazione della filiera della Canapa alimentare. Nel 2018 abbiamo seminato in associazione 40 ettari di Canapa (60 quest’anno) e realizzato la seconda (ed ultima) edizione della “Fiera della Canapa delle Marche” (allegato A) che si teneva a Mondavio. Aggiungo che già nel 2018, nostri associati avevano subito grossi soprusi dalle forze dell’ordine, sequestri e arresti poi tutti dichiarati innocenti (allegato B + allegato C).
– nel mese di giugno di quest’anno, visto la brutta aria che si respirava nel settore, mia moglie e io abbiamo deciso di sospendere le vendite chiudendo il negozio on line (tutt’ora chiuso) e sospendendo ogni rifornitura ai negozi rivenditori. Lo facemmo per proteggere la nostra famiglia da possibili sequestri, denunce e spese legali illegittime ma che altri colleghi stavano già sopportando.
– non abbiamo mai ricevuto multe o atti giudiziari. Certi organi come ASUR e la prefettura, non sono mai entrati nella nostro laboratorio alimentare. L’unico controllo formale lo abbiamo ricevuto dai NAS nel 2017, si allega il verbale (allegato D). Nei nostri processi di controllo non abbiamo mai riscontrato problemi o ritiri di prodotti. In questi pochi anni abbiamo avuto sempre e solo riscontri di qualità positivi.
– la Canapa ha portato a mia moglie e me tanta passione e ricchezza in questi anni. Abbiamo investito molto, questa scelta purtroppo distrugge noi e la nostra famiglia, non solo in termini economici.
– Premetto infine che, riguardo la presenza di THC, l’unica soglia di legalità stabilita oggi per legge (242/2016) è pari ad una concentrazione inferiore allo 0.2%. Unico limite in cui tutti quelli del settore si aggrappano disperatamente chiedendo una semplice cosa: “Almeno li sotto lasciateci in pace”. Oggi, alle porte del 2020 quando l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha già tolto il THC dalle sostanze pericolose per l’uomo, dove in Europa, oltre ad andare sempre più vicini alla legalizzazione, i limiti sulla alimentazione sono ormai assodati sotto lo 0,2%, dove l’intera Canada e mezzi Stati Uniti hanno legalizzato ogni utilizzo della Canapa senza alcun limite di THC. Ma soprattutto oggi dove in buona parte d’Italia in effetti è già così; nessuno ha problemi per prodotti sotto lo 0,2% THC, tranne che nelle Marche. Oggi è imbarazzante che un certo tipo di cultura intollerante ed ignorante, tanto da ricercare livelli di pericolosità di THC addirittura nei derivati del seme, possa essere rappresentativa di ruoli così determinati. Rivolgendomi al Presidente Ceriscioli e ad i consiglieri che leggono per conoscenza, sostengo che la legge regionale 137 del 30/07/2019 sul “Sostegno alla creazione della Filiera della Canapa Industriale” è inutile in questo contesto e lo sarà sempre fino a che verrà attribuita una qualsiasi colpevolezza di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente a un qualsiasi coltivatore, trasformatore e rivenditore di prodotti derivati dalla Canapa industriale. La 309/1990 non centra niente con le realtà simili a quella mia e di mia moglie.
Con la presente, trovate in allegato una serie di documenti; sono fatti accaduti negli ultimi mesi che hanno distrutto l’intero settore, perché hanno creato terrore causando il crollo della domanda e la decimazione illegittima dell’offerta. Eventi che alla fine ci hanno portato a questa scelta visto che le Marche sono di fatto la regione più martoriata d’Europa dalla lotta contro tutti i derivati della Canapa industriale.