In queste ore alcuni parlamentari e alcuni media stanno facendo pressione perché si renda
inammissibile l’emendamento sulla canapa appena approvato dalla Commissione Bilancio del
Senato. Federcanapa fa presente che quell’emendamento risponde proprio al vuoto normativo
denunciato mesi fa dalla stessa sentenza dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione,
introducendo un’importante regolamentazione del settore e un limite chiaro di THC per
distinguere ciò che è canapa industriale e ciò che è droga. Peraltro l’emendamento appare
correttamente inquadrato nella legge di bilancio in quanto rispondente non solo alle esigenze
finanziarie dello Stato ma soprattutto a quelle produttive e industriali.
Abbiamo finalmente l’occasione di affermare un modello italiano esportabile in altri Paesi
anziché subire il predominio delle aziende americane, cinesi e di altri paesi europei.
Annullare l’emendamento significherebbe riportare l’intero settore della canapa italiana nel
caos delle interpretazioni difformi che hanno contrassegnato l’ultimo anno e mezzo. La
certezza del diritto è condizione fondamentale per consentire il decollo di un settore
industriale con enormi potenzialità e rendere il Paese attrattivo per gli investitori stranierei in
un mercato che oltretutto risponde pienamente agli indirizzi della green economy.
Ricordiamo che stiamo parlando di canapa INDUSTRIALE non di stupefacenti.
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CS 14 dicembre 2019