Il treno della canapa sta passando


Canapar abbandona la Sicilia per la Bulgaria

l’Italia getta al vento ingegni e imprese

Federcanapa: si faccia almeno una circolare urgente per mettere in sicurezza gli investimenti delle aziende

Gli annunci a un incontro organizzato ieri da Federcanapa alla Sala del Refettorio della Camera dei Deputati

La multinazionale canadese Canapar, dopo aver investito oltre 20 milioni di $ in Sicilia per nuovi impianti di estrazione, ha annunciato ieri che lascerà il nostro Paese per trasferire armi e bagagli in Bulgaria. “Non è possibile per un’impresa lavorare senza regole chiare” ha dichiarato il presidente della corporate, Sergio Martines, all’incontro promosso ieri da Federcanapa alla Sala del Refettorio della Camera. I giovani esperti di Canaparoma, che in questi anni hanno sviluppato genetiche di notevole interesse per i settori della cosmesi e della farmaceutica, stufi degli intralci burocratici del nostro Paese (provatevi a ottenere in Italia la registrazione di nuove varietà), stanno trasferendo la loro attività in Canada. Anche nel settore farmaceutico le cose non funzionano.

Il gruppo Inalco, che il primo in Italia a estrarre il CBD, è bloccato da un’assurda imposizione ministeriale che gli impedisce di introdurre infiorescenze di canapa nei suoi stabilimenti, in quanto ‘i fiori sono droga’ e il Ministero della Salute continua a rinviare l’autorizzazione all’azienda. In realtà il CBD di effetto drogante non ne ha alcuno e in compenso ha proprietà salutistiche e terapeutiche che in pochi anni hanno determinato il suo grande exploit sul mercato mondiale (oltre 2 miliardi di dollari previsti nel 2020). L’inerzia totale di alcuni apparati del Ministero è stata denunciata anche dalla parlamentare del PD Giuditta Pini. “Sono solo 3 esempi di quante occasioni – dichiara Beppe Croce, presidente di Federcanapa – un Paese con un’economia stagnante si permette di gettare al vento per colpa di una legislazione incompleta, di inerzie ministeriali e di ignoranza alimentata da certi politici secondo i quali canapa=droga.” Federcanapa ha presentato una serie di proposte per integrare le leggi attuali. “Ma prima di tutto si faccia almeno una circolare urgente – chiede Federcanapa – per mettere in sicurezza gli investimenti delle imprese sull’estrazione del CBD.” L’unica certezza per ora è la creazione rapida di un Tavolo di Lavoro al Mipaaf sulla canapa e un prossimo intervento sul Collegato Agricolo, annunciato all’incontro di Federcanapa dal sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe l’Abbate. Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera, e il senatore Francesco Mollame hanno annunciato nuovi emendamenti mirati per tentare di sbloccare la situazione. All’incontro erano presenti molte imprese innovative e gruppi industriali di vari settori interessati alla canapa, dalla farmaceutica con Indena, Inalco, Toscana Life Sciences alla costruzioni con Mapei e Unibloc e all’abbigliamento con Ferragamo.

Riccardo Magi, parlamentare di +Europa, ha avviato una raccolta di firme trasversali per una nuova proposta di legge. Ma intanto il tempo passa.

Rettifica CSsi precisa che Canapar approvvigionerà solo una quota della materia prima all’estero, tra cui la Bulgaria, poiché il quadro legislativo italiano è ancora poco chiaro e si ha la necessità di mettere in atto scelte economicamente razionali per una multinazionale come Canapar, al fine di non esporre a rischi l’investimento in Italia”

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