Ma su che basi l’UN-CND è autorizzata a esprimersi sulla canapa industriale?
Un importante documento dell’EIHA
Rinviato al 2021 il parere dell’ONU sulla raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di togliere dalle liste degli stupefacenti gli estratti di canapa con THC < 0,2%. Il rinvio è stato deciso durane la 63° sessione della Commissione sugli Stupefacenti delle Nazioni Unite (UN-CND). A tal proposito l’Associazione Europea della Canapa Indistriale (EIHA) ha preso netta posizione, asserendo che la Commissione sugli Stupefacenti dell’Onu non è autorizzata a esprimersi sui prodotti della canapa industriale (compresi gli estratti) come potenziali droghe.
Un documento predisposto da EIHA in accordo con la Canadian Hemp Trade Association e altre associazioni, dopo un’attenta disanima della normativa internazionale, illustra molto chiaramente i motivi per cui qualsiasi derivato dalla canapa industriale, prodotto per usi non stupefacenti, non può ricadere nella legislazione antidroga.
Il documento arriva alle seguenti conclusioni:
- Cannabis sativa L.è di per sé un “prodotto agricolo” ed è considerato tale nella UE. Così pure, C. sativa è considerata una “pianta industriale” a condizione che non sia usata per produrre droga;
- Tutte le parti della pianta e i loro prodotti derivati sono escluse dalle misure di controllo della Convenzione Unica se non sono utilizzate per scopi medici o scientifici connessi alla produzione di stupefacenti;
- in pratica l’esclusione per la coltivazione e trasformazione della C. sativa a usi industriali dalla disciplina degli stupefacenti è connessa a livelli specifici di THC; nessun’altra sostanza (es. cannabidiolo (CBD) o qualsiasi altro cannabinoide) può essere presa in considerazione per determinare la legalità delle colture e dei prodotti di Cannabis industriale.
Secondo EIHA, la “Canapa Industriale” dovrebbe essere definita come “una pianta di Cannabis con bassi livelli di THC, coltivata specificamente per gli usi industriali, non stupefacenti, dei suoi derivati” .
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