Lettera di Federcanapa sulla dichiarazione della Commissione su CBD e Novel Food


Pubblichiamo la Lettera che Federcanapa ha recentemente inoltrato agli Onorevoli Parlamentari Europei italiani e ai Ministeri dell’Agricoltura, della Salute e dello Sviluppo Economico, per richiamare l’attenzione sulla dichiarazione della Commissione Europea in merito all’estrazione di CBD e Novel Food.

Oggetto: DICHIARAZIONE EUROPEA NOVEL FOOD

Onorevole,

La Commissione Europea alla vigilia delle ferie estive ha fatto una dichiarazione preliminare, che qualora fosse approvata metterebbe in ginocchio l’industria della canapa europea.

La Commissione infatti ha dichiarato che il CBD di origine naturale, una volta estratto dalla pianta, andrebbe considerato un ‘narcotico’. Ossia una sostanza che può essere utilizzata solo come farmaco, ma non per altri impieghi industriali, come la cosmesi o gli integratori alimentari.

Questa presa di posizione è in totale contrasto con la proposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che in base alle conclusioni di uno studio condotto da una quarantina di esperti due anni fa, ha invitato a escludere i preparati di cannabis a base prevalente di CBD (e con THC sotto lo 0,2%) dalla lista delle droghe. Il CBD, sigla del cannabidiolo, è il più diffuso e noto degli oltre 100 cannabinoidi non stupefacenti prodotti dalle cime fiorite di canapa (l’unico stupefacente è il tetraidrocannabinolo o THC, nelle due forme Δ9- e Δ8-THC).

Sul CBD si sono accumulate negli ultimi decenni ricerche e test scientifici che ne hanno confermato le notevoli proprietà salutistiche, lenitive e antidolorifiche. Tanto che il CBD oggi non solo ha acquisito notevole interesse nel settore farmaceutico, ma è diventato il prodotto trainante del mercato mondiale della canapa non da droga. In America, in Australia e in Europa. L’infiorescenza della canapa industriale infatti ha un contenuto molto basso di THC (per norma sotto lo 0,2%), ma un elevato contenuto di CBD. Si possono quindi utilizzare sia l’infiorescenza tal quale, ad esempio per preparare infusi o bevande aromatizzate o per inalazione (il Belgio ha legittimato e posto un’accisa alla vendita delle sigarette di canapa purché con THC sotto lo 0,2%), oppure gli estratti di CBD per Novel Food o per la preparazione di creme antiinfiammatorie e altri cosmetici. La vendita delle cime di canapa ricche di CBD ha offerto agli agricoltori italiani ed europei l’opportunità di ottenere un buon reddito dalla coltivazione di questa pianta, in grado di non far rimpiangere i generosi sussidi che l’Europa concedeva per il tabacco.

Si è messo in moto un mercato europeo che gli analisti americani stimano possa raggiungere i 10-13 miliardi di euro nel 2025. E parliamo dello sviluppo di un settore che può dare un notevole contributo alla transizione verso un’economia verde, a zero emissioni Ora tutto questo rischia di essere compromesso da una presa di posizione assurda e antiscientifica della Commissione, che avrebbe come unico risultato di tagliar fuori l’agricoltura e le piccole e medie aziende industriali dal settore più remunerativo della canapa per consegnarlo al monopolio delle multinazionali del farmaco.

Il governo e i parlamentari italiani hanno un ruolo decisivo nel contrastare questo disegno della Commissione, e certamente non sarebbero isolati. L’Associazione Europea per la Canapa Industriale (EIHA) è impegnata da settimane in un serrato confronto con europarlamentari, le DG SANTE, HOME e AGRI e associazioni agricole e industriali e ha incassato il sostegno tra gli altri di Copa Cogeca, EHPM (European Federation of Health Products Manufacturers Associations) e dell’associazione dei cosmetici naturali Natrue.

Chiediamo pertanto, gentile Onorevole, il suo personale impegno in tutte le sedi politiche opportune per impedire l’approvazione della dichiarazione preliminare della Commissione.