Sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato nei giorni scorsi l’iter autorizzativo per la “produzione di canapa da sementi certificate”, che coinvolge attualmente per quanto ne sappiamo soltanto 2 operatori del settore.
Intendiamo chiarire che tale autorizzazione riguarda unicamente la destinazione farmaceutica, ma non la coltivazione e il conferimento della pianta o di parti di essa per tutte le altre destinazioni previste dalla legge 242/2016, quali alimenti, cosmetici o semilavorati per altre industrie. In tutti questi casi vige il principio della libera coltivazione della canapa, come sancito dall’art.2, comma 1 della legge 242.
Ad ogni modo, per evitare il protrarsi di equivoci e incertezze nell’interpretazione della legge, chiediamo al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, di dare attuazione al più presto alla risoluzione unitaria approvata dalla sua Commissione il 14 novembre 2019 che impegna il Governo “a disciplinare la cessione di biomassa essiccata, trinciata o pellettizzata composta dall’intera pianta di canapa o di sue parti, identificabili o che, nel complesso, ne consentono l’identificabilità nello stato stabilizzato di presentazione –biomassa essiccata, trinciata o pellettizzata con tenore di THC non eccedente lo 0,2 per cento – per la fornitura ad imprese attive nei settori quali farmaceutico, alimentare, cosmetico e manifatturiero nel rispetto della disciplina vigente in ciascun settore;”
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