Il Ministero della Salute ha riesumato un assurdo provvedimento sulla canapa emesso 3 anni fa dall’allora Ministro Speranza. Tanto assurdo che lo stesso Speranza, accortosene in ritardo, pensò bene di sospenderlo a meno di un mese dalla sua emanazione.
Il decreto riesumato classifica l’uso orale del CBD ottenuto da estratti di Cannabis nella tabella 2B dei medicinali stupefacenti (clicca qui per leggere il testo integrale), dichiarando in tal modo illecito ogni uso non farmacologico degli estratti di cannabis, comprese le destinazioni ammesse dalla normativa italiana ed europea sulla canapa industriale, quali ad esempio l’uso del CBD per la preparazione di nuovi alimenti, aromi o cosmetici.
Dichiarazione sorprendente dal momento che il CBD non ha effetto stupefacente, come aveva concluso già pochi mesi prima del decreto una Commissione di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e come aveva ribadito una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del novembre 2020.
La Corte di Giustizia infatti, in una causa contro il Governo francese che aveva imposto il sequestro di una partita di sigarette elettroniche al CBD regolarmente prodotte in Repubblica Ceca, dichiarava che “il CBD di cui trattasi nel procedimento principale (ossia estratto dalla pianta intera) non costituisce uno stupefacente (art.76 sentenza del 19 novembre 2020 nella causa C-663/18)” e dichiarava pertanto il provvedimento di sequestro del governo francese una violazione del trattato europeo sulla libera circolazione delle merci.
Dopo quella sentenza la Francia ha cambiato rotta e oggi riconosce la liceità degli impieghi degli estratti di canapa industriale (quella, ricordiamo, a tenore molto basso di THC).
Anche sul piano farmacologico, la posizione del Ministero italiano è in antitesi con le decisioni assunte dalle analoghe autorità tedesche, inglesi e francesi, che hanno escluso l’assoggettabilità di medicinali anche ad alta concentrazione di CBD, come l’Epidiolex, tra gli stupefacenti, ed è in contrasto con la normativa comunitaria in materia di organizzazione del mercato comune e di antitrust.
La decisione del Ministero è tanto più illogica in quanto non potrà impedire la libera circolazione in Italia di alimenti e cosmetici al CBD prodotti legalmente in altri Paesi europei ed è destinata a danneggiare unicamente i produttori nazionali.
Federcanapa valuterà nei prossimi giorni le azioni più efficaci da intraprendere con gli operatori economici del settore per ottenere dal Governo garanzie sull’uso non solo farmacologico degli estratti di CBD ma per tutti gli usi consentiti dalla legge sulla canapa industriale.
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