UK: le incertezze di FSA sulle dosi di CBD Novel Food


Nel Regno Unito, la FSA ha aggiornato le indicazioni per i consumatori in merito al consumo di CBD.

Nel Regno Unito, la Food Standards Agency suggerisce che l’ADI, l’Acceptable Daily Intake (ndr.: Dose Giornaliera Accettabile) dovrebbe essere di 10 mg al giorno, anziché 70 mg.

Tuttavia, non sono necessarie modifiche alle confezioni dei prodotti né alle comunicazioni con i consumatori, in quanto questa raccomandazione non sarà applicata né dalla FSA né dagli standard di commercio.

La revisione si basa sulla raccomandazione del Advisory Committee on Novel Foods and Processes (ACNFP), che ha esaminato le richieste di CBD isolato (con purezza >98%) come Novel Food per determinare questo livello. Saranno effettuate ulteriori valutazioni del rischio su ogni singola richiesta e si prevede un’ulteriore revisione. Non ci saranno comunque modifiche all’elenco pubblico a seguito di questa revisione.

L’EIHA, dalla quale riprendiamo la notizia, fa le seguenti ulteriori considerazioni:

  1. Sebbene sia chiaramente a discrezione dei singoli conformarsi alle linee guida riviste della FSA, l’associazione non è favorevole all’approccio;
  2. Ogni Novel Food Application continua ad essere rivista e valutata nel merito, in base alla credibilità della ADI derivata;
  3. Conferma la sua proposta di assunzione giornaliera accettabile di 17,5 mg/giorno, già molto conservativa. La ADI di EIHA di 17,5 mg applicata ai Novel Food, raccomanda un periodo di assunzione massimo di 6 settimane. In confronto, la AGA di 10 mg recentemente aggiornata dalla FSA, è per un consumo giornaliero continuo;
  4. Le Novel Food Applications per gli estratti full-spectrum non sono ancora in fase di elaborazione e l’asociazione non ha ancora presentato una Novel Food Application per l’estratto full-spectrum;

Il riconoscimento della FSA che il CBD può avere implicazioni di esposizione a lungo termine dimostra la necessità di una prospettiva lungimirante per il mercato del CBD;

Nel caso foste interessati, potete consultare il documento originale dal quale sono tratti i sopracitati punti salienti, redatto dall’ACI (Association for the Cannabinoid Industry) al seguente link: CBD in the UK: the industry responds